VITA E SCOPERTE DI ORESTE PICCIONI IL GENIO TESTARDO
IL GENIO TESTARDO

SINOSSI
Il genio testardo è un documentario/fiction che si prefigge di raccontare la storia di uno
dei più brillanti fisici sperimentali del secolo scorso: Oreste Piccioni.
Ultimo allievo italiano di Fermi, più volte candidato al Nobel e mai
vincitore, Piccioni è stato protagonista assoluto di alcune delle imprese scientifiche più
audaci e importanti della fisica del Novecento.
È stato anche la prima persona al mondo a intentare una causa per la mancata
assegnazione del premio Nobel, suscitando scandalo e critiche feroci.
Mente inquieta e caparbia, Piccioni è a tutt'oggi poco conosciuto al grande
pubblico sia in Italia, sia in USA, dove ha trascorso la maggior parte della sua vita.

SCOPO DEL DOCUMENTARIO
Il nostro scopo è diffondere la comprensione degli sconvolgimenti subiti dalla fisica
nell'arco dell'ultimo secolo.
Prendendo come fulcro narrativo il racconto della vita di Oreste Piccioni
racconteremo come la scienza sia collegata direttamente alla realtà di tutti giorni
generando soluzioni applicabili all’uso quotidiano.
Con una fotografia moderna e dinamica supportata da animazioni e grafiche
sostitutive della tradizionale fiction, con l'ausilio di musiche originali appositamente
composte, e attraverso la guida di esperti divulgatori scientifici e fisici di fama
mondiale, la tipologia del documentario che intendiamo produrre ha come target sia la
comunità di amanti della scienza che la comunità generalista.
PARTNERS SCIENTIFICI
CERN
Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare

Il CERN di Ginevra è uno dei nostri partner, ci ha ospitato e messo a disposizione i propri spazi
per raccontare la storia e il futuro della fisica, grazie soprattutto al Prof. Ugo Amaldi che ci ha guidato con i suoi ricordi
e le sue ricerche dentro questo percorso.
Le vicende di Oreste hanno come punto ideale d'arrivo proprio il Laboratorio di Fisica delle particelle più avanzato al mondo.
Adele La Rana
Sceneggiatore Scientifico

Dottoressa di ricerca in fisica nel campo delle onde gravitazionali, ha lavorato presso
l’Università Federico II di Napoli nell’ambito del progetto di interferometria spaziale
LISA per lo studio della radiazione gravitazionale di bassa frequenza.
Nel 2010 ha conseguito un Master in comunicazione della scienza alla Scuola
Internazionale Superiore di Satudi Avanzati a Trieste.
Dal 2010 è dipendente della Fondazione TERA diretta dal Prof. Ugo Amaldi,
come scrittrice scientifica e studiosa di storia della fisica.
Con Amaldi ha realizzato diversi testi di divulgazione e libri scolastici.
Ospite del Dipartimento di fisica dell'Università Sapienza di Roma dal 2013,
svolge ricerche storiografiche riguardo alla figura di Edoardo Amaldi e ad altri fisici
italiani del XX secolo, in particolare Oreste Piccioni ed Ettore Pancini, e alla
rinascita della relatività generale negli ’50.
Dal 2015 collabora con il gruppo Virgo alla Sapienza, occupandosi in
particolare della storia della ricerca italiana in onde gravitazionali e della
collaborazione internazionale Virgo.
Collabora con la casa editrice Treccani per il Dizionario Biografico degli
Italiani.
Lavora, inoltre, con il regista Enrico Agapito alla realizzazione di un
documentario su Edoardo Amaldi.
Giovanni Battimelli

E' professore associato presso il Dipartimento di Fisica dell'Università La Sapienza di
Roma e direttore del Museo di storia della fisica di Roma.
Autore di vari lavori sulla storia della fisica del Novecento, ha pubblicato
con Michelangelo De Maria Da via Panisperna all'America (Editori Riuniti 1997), ha
collaborato al volume Per una storia del Consiglio nazionale delle ricerche, e con
Michelangelo De Maria e Giovanni Paoloni, ha scritto L'Istituto nazionale di fisica
nucleare. Storia di una comunità di ricerca.
Giacomo Pacini

Ricercatore e saggista, ha svolto ricerche sulle stragi contro i civili durante la
Seconda guerra mondiale e studi sul ruolo dei servizi segreti nell'Italia repubblicana.
Ha pubblicato, tra l'altro, Il cuore occulto del potere.
Storia dell'Ufficio Affari riservati del Viminale (1919- 1984) (Nutrimenti
2010), Divo Giulio.
Andreotti e sessant'anni di storia del potere in Italia (con Antonella Beccaria,
Nutrimenti 2012).
Per Einaudi, Le altre Gladio.
La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991 (2014) e La spia intoccabile.
Federico Umberto D'Amato e l'Ufficio Affari Riservati (2021).
Per Einaudi ha pubblicato anche La Spia Intoccabile (2021).
Carlo Bernardini

È nato nel 1930 a Lecce, città dove ha frequentato il liceo classico Palmieri.
In seguito si è trasferito, per motivi di studio, a Roma, dove il 19 marzo
1952 si è laureato in Fisica all'Università la Sapienza. Entrato in buoni rapporti con
il professor Enrico Persico, ha lavorato con lui per qualche anno tenendo lezioni
all'Università.
In seguito è passato a lavorare presso il laboratorio nazionale dell'INFN di
Frascati, entrando a far parte del cosiddetto "gruppo del sincrotrone" con fisici come
Giorgio Salvini, Bruno Touschek e lo stesso Persico.
Il loro lavoro culminò nella realizzazione dell'anello di accumulazione (AdA). Con
lo stesso gruppo si è dedicato anche alla realizzazione dell'acceleratore di particelle
ADONE.
Dal 1969 al 1971 ha occupato la cattedra di Fisica generale all'Università
di Napoli; successivamente, tornato a Roma, ha occupato diverse cariche all'interno
dell'INFN, di cui è stato anche preside di facoltà. Professore cattedratico di Modelli e
metodi matematici della fisica, nel 1976 si è candidato al Senato della Repubblica
Italiana, come indipendente del Partito Comunista, venendo eletto in un collegio
elettorale romano.
In seguito a questa esperienza politica, ha iniziato anche una attività di
'opinionista', intervenendo su vari giornali in merito a temi sociali e, ovviamente,
scientifici: ha appoggiato varie campagne di informazione, fra cui quella per il disarmo
atomico - condivisa da altri fisici italiani dell'epoca, riuniti sotto la sigla USPID
(Unione Scienziati Per Il Disarmo, di cui lo stesso Bernardini è stato uno dei
fondatori) - ed esprimendo tutto il proprio appoggio all'introduzione e alla produzione
di energia nucleare nel suo paese.
Battaglia questa che lo ha tuttavia visto sconfitto in seguito al referendum
che portò all'abbandono dell'energia nucleare da parte dell'Italia, nel 1988.
In questo periodo è inoltre diventato direttore della rivista scientifica e di
divulgazione Sapere (incarico che ancora ricopre) ed ha scritto numerosi libri, di
divulgazione scientifica e non.
È morto a Roma nel giugno 2018.
Francesco De Martini

già Prof. ord. di Informazione quantistica alla Sapienza Università di Roma.
Francesco De Martini è uno dei più prestigiosi docenti italiani di fisica.
Dopo la laurea in ingegneria al Politecnico di Milano entra a far parte per tre
anni dello staff del Massachusetts Institute of Technology. Successivamente diviene
docente di Fisica presso l'Università di Napoli, e dal 1979 presso l'Univerità La
Sapienza di Roma, dove tiene il laboratorio Quantum Optics.
Nel 2007 entra a far parte dell'Accademia dei Lincei.
Per numerose riviste specializzate ha scritto oltre duecento articoli.
I primi esperimenti di Teletrasporto Quantistico sono stati effettuati tra il 1993
ed il 1997 da due gruppi di ricerca internazionali diretti rispettivamente da Francesco
De Martini dell'Universita' La Sapienza di Roma e da Anton Zeilinger dell'Istituto di
Fisica Sperimentale di Vienna. Essi riuscirono a teletrasportare lo stato quantico di un
fotone.
Nel 2004: De Martini riuscì ad effettuare un teletrasporto di fotoni da una
parte all'altra del Danubio, ricoprendo una distanza di 600 metri.
Dal Sito dell’accademia dei Lince si legge:” Il profilo personale è quello
di una persona che ha raggiunto in buona salute una età considerevole e che intende
proseguire attenendosi volutamente ad una intenzione di decenza e di onestà ponendo in
essere tutte le risorse di intelligenza e di cultura di cui è finora venuta, o verrà in
possesso.
La Scienza, in particolare la Cosmologia moderna, così come il continuo (e
defatigante!) studio del Pianoforte (iniziato all’età di cinque anni) sono al centro dei
suoi interessi. Precisamente, su quest’ultimo versante, Federico Chopin e Roberto
Schumann sono i geni ispiratori del momento: Poi chissà….”
Valerio Bocci

Il Prof. Dr. Valerio Bocci, nato nel 1966, si è laureato in fisica nel 1991 presso
l'Università di Roma "Tor Vergata" ed è un illustre fisico e tecnologo senior presso
l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
È specializzato in strumentazione elettronica, sistemi di acquisizione dati
e rivelatori di particelle. Essendo uno dei principali progettisti, la sua esperienza è
stata fondamentale nei principali esperimenti di fisica delle particelle in tutto il
mondo, tra cui DELPHI, Atlas e LHCb al CERN di Ginevra, KLOE presso i Laboratori
Nazionali di Frascati e Auger in Argentina. Inoltre, il suo lavoro riguarda lo sviluppo
di rivelatori per applicazioni di fisica medica.
In ambito accademico, il Prof. Dr. Bocci è professore associato presso il
Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma. Insegna "Elettronica per la
Fisica delle Alte Energie" a studenti di dottorato e "Sensori a Stato Solido" a studenti
di laurea magistrale.
I suoi progetti più recenti, incentrati sullo sviluppo di rivelatori
compatti con sensori avanzati e sistemi on-chip, abbracciano vari campi, tra cui la
fisica, la strumentazione spaziale, la biologia molecolare e la didattica. Il suo
impegno si estende al coinvolgimento attivo in attività di divulgazione. Tra i suoi
riconoscimenti più importanti, l'Unione Astronomica Internazionale ha intitolato un
meteorite (114611) Valeriobocci in suo onore.
Il suo progetto ArduSiPM, selezionato tra i 10 migliori progetti alla
European Maker Faire, è stato presentato anche al Parlamento Europeo, evidenziandone il
significativo impatto e la sua innovazione.

MATERIALI CONTESTUALI






Art Direction, grafica e animazione
Roberto Biadi
Graphic Designer

Graphic designer's Statement
Cenni generali sull’animazione.
Lo stile dell’animazione è basato sul tratto manuale: schizzi a matita prendono vita e
creano situazioni evocative piuttosto che didascaliche evidenziando immediatamente un
rimando visuale con il passato in cui si svolgono le vicende, e la manualità “artigianale”
con cui Piccioni muove i primi passi nel suo studio della fisica.
Le scene tendono
a essere costruite come una composizione di vignette eterogenee, dove la manualità del tratto
dialoga di continuo con la schematicità grafica dei riquadri che vanno a comporre l’inquadratura,
così come il fluire della narrazione dialoga e si interseca con le informazioni (scientifiche
e non) che veicola.




Ovviamente il tutto verrà definito stabilendo delle linee guida molto essenziali e dei segni
grafici riconoscibili per chiunque, che lambiscano lo spettatore “non fisico
professionista”, ma strizzino l’occhio anche ai professionisti del settore.
In
due parole: sintesi ed emozione, così come la grande epopea di Piccioni, che attraversa il
mondo razionale della scienza con la passione di un animo romantico.
Aree di interesse
L’animazione si sviluppa intorno a due rami principali:
_Scene narrative:
Fiction che mette in scena in modo evocativo le vicende del protagonista. Non una narrazione
lineare convenzionale, quanto piuttosto la creazione di un universo grafico ai limiti del surreale,
dove delle scene viene data un’interpretazione emotiva ed emozionale, per quanto attinente
alla realtà dei fatti e dei personaggi.
_Infografiche:
Grafici e informazioni che
sottolineano, spiegano o raccontano determinati aspetti o esperimenti della vicenda
vengono trattati come componenti non soltanto informative ma anche estetiche, creando così
una coerenza con le scene narrative e andando a comporre l’identità visiva del
documentario.



Cenni tecnici
L’animazione è un mix di disegno a mano, animazione tradizionale, grafica animata e
infografiche.
Per una resa “realistica” di pose, movimenti e ambientazioni
che crei contrasto con la gestione invece evocativa della narrazione tenderemo a ricorrere
quando possibile al rotoscoping.
Luoghi e persone reali saranno riconoscibili,
talvolta nel disegno, talvolta nella creazione di un alfabeto grafico che ne semplifichi la
riconoscibilità per lo spettatore durante lo svolgersi del documentario.


Biografia del responsabile dello sviluppo delle parti di animazione
Roberto Biadi nasce in Maremma nel sud della toscana più o meno 40 anni fa.
L’urgenza narrativa di raccontare lo svolgersi di una storia lo porta a sperimentare tra diverse
tecniche, tra l’illustrazione e l’animazione, il graphic novel, la scrittura e la regia.
Si muove tra corti sperimentali e lavoro per agenzie di comunicazione e vari brand in Italia
e nel resto del mondo.Lavora come art director video interno per IndependentIdeas prima di
intraprendere la carriera di freelance, più stimolante per le sue sperimentazioni e contaminazioni.
Pubblica a londra il libro The Swastika on the sun per AkinaBooks. I suoi due corti più rappresentativi
sono H e Shunga, un tentativo di sovraccaricare le possibilità dello spettatore di cogliere
ogni dettaglio in un morphing continuo che funge da “ambiente” narrativo, più che da strada
da seguire.
Realizza la regia e la realizzazione di numerosi videoclip e
animazioni per documentari, l’ultimo dei quali (Death&Taxes) è in uscita proprio in questo
periodo al DocNYC di New York.
Ha pubblicato il suo graphic novel di esordio
Le nuvole del Soffitto per Add editore. Al momento si sta concentrando sulla realizzazione
di un progetto (36 vedute di un centro commerciale) legato all’estetica Ukiyoe: una serie
di tavole per la stampa che sono però anche le diverse fasi di un cortometraggio in
animazione che parla di una bambina che si vede costretta a sacrificare una parte di sé
stessa per salvare il padre, ambientato in un centro commerciale distopico.
Soprattutto
e prima di tutto ha una figlia bellissima che si chiama Nina.